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IL ”LIMING” DEL LAGO D`ORTA: IL RISANAMENTO DELLE ACQUE NEGLI ANNI `80

INTRODUZIONE

Il Lago d`Orta appartiene al bacino del Lago Maggiore ed è situato a cavallo fra le province di Novara e del Verbano Cusio Ossola. Si sviluppa in senso longitudinale da nord a sud, presentando una stretta conformazione valliva racchiusa a occidente dai rilievi montuosi della Val Sesia e a oriente dal massiccio del Mottarone. Le caratteristiche chimiche del lago d`Orta, prima del suo inquinamento, non sono conosciute.

INQUINAMENTO DEL LAGO

L`inquinamento del Lago d`Orta inizia alla fine del 1926, quando a Gozzano, alla sua estremità meridionale, sorse un insediamento (ditta Bemberg) per la produzione di seta artificiale con il metodo cupro - ammoniacale. Al termine dei processi di lavorazione di questa industria, le acque reflue, inquinate da solfati di rame e ammonio, venivano raccolte e, dopo essere sommariamente depurate, scaricate nelle acque. Per questo motivo, il lago, diventò un ambiente invivibile e la maggior parte degli organismi presenti vennero a mancare; nel breve giro di tre anni si assistette alla graduale scomparsa di zooplancton e di fitoplancton; un`altra conseguenza del forte inquinamento fu, dunque, la drastica diminuzione di fauna ittica.

A partire dagli anni `50, i dati raccolti da numerosi ricercatori misero in
luce un progressivo aumento nelle acque lacustri dei contenuti medi di rame.
Si accumulavano nel Lago rilevanti quantità di nitrati, risultanti dai
processi di ossidazione biochimica dell`ammonio che nel frattempo continuava
ad essere scaricato dalla Bemberg. In questo periodo inoltre si osservò un rapido consumo della riserva alcalina del lago fino a determinare una sempre più spinta acidificazione delle acque lacustri.
Nel 1958, grazie all`adozione di un impianto di recupero, il carico di rame proveniente dalla Bemberg si ridusse significativamente. Comunque continuarono ad affluire apporti non depurati di azoto ammoniacale nel Lago, nonché metalli pesanti derivanti dalle rubinetterie della sponda sud-occidentale del Lago.

Nel ventennio successivo, fino all`inizio degli anni `80, tutte le ricerche compiute, documentarono il progressivo peggioramento della qualità delle acque lacustri, con modificazioni importanti: incremento del contenuto medio di azoto ammoniacale, tale cambiamento era la conseguenza diretta degli apporti in ingresso dalla Bemberg; accumulo di azoto nitrico; forte acidificazione delle acque, con pH medi compresi tra 3,9 e 4,5 unità; contenuti medi di rame in forma fortemente tossica.


GLI ANNI DEL DISINQUINAMENTO

All`inizio degli `80, la Bemberg mise in funzione un impianto di depurazione che migliorò la resa di abbattimento del rame ma, soprattutto, permise un`efficace rimozione dell`azoto ammoniacale. Nel 1982, il Consorzio di Depurazione Acque Reflue del Cusio attivò un impianto che tratta le acque di scarico provenienti dagli insediamenti civili ed industriali della sponda sud-occidentale del lago. Dal febbraio 1981 al febbraio del 1985, il contenuto medio di azoto ammoniacale scese. Il pH rimaneva però costantemente acido in tutta la massa d`acqua e il contenuto di rame non mostrava sensibili diminuzioni.

Tale situazione faceva pensare che l`eliminazione definitiva dell`ammonio avrebbe richiesto parecchi anni. Dal 1986, intanto, la fruibilità delle acque lacustri continuava ad essere drasticamente ridotta: già da quell`anno, la proibizione della balneazione, a causa dell`acidità superiore ai limiti di pH imposti dalle normative, produsse pesanti ripercussioni sull`utenza ricreazionale, così importante per una zona turistica come quella cusiana. Inoltre, ricordiamo che la pesca professionale, notevole risorsa economica prima dell`inizio dell`inquinamento, era ormai totalmente scomparsa da oltre 50 anni.

LA PROPOSTA DEL LIMING

L`Istituto Italiano di Idrobiologia del C.N.R. propose in quegli anni un
”Piano per un intervento diretto di risanamento”, da realizzarsi mediante liming del lago, cioè una neutralizzazione dell`acidità delle sue acque mediante l`aggiunta di carbonati. La proposta venne fatta con la collaborazione degli Enti Pubblici direttamente interessati al recupero del lago, vale a dire l`Amministrazione Provinciale di Novara, il Consorzio Depurazione del Cusio, la Comunità Montana Cusio-Mottarone, le due USSL competenti per il territorio e l`Azienda Autonoma di Turismo del Cusio.
Il Piano venne poi approvato dall`Amministrazione Provinciale e dalla
Regione Piemonte, che lo presentò al Ministero per l`Ambiente per la
richiesta di finanziamento. Il Ministero diede parere favorevole e si iniziò cosi l`iter burocratico per il relativo finanziamento. Gli aspetti tecnici del piano furono definiti alla luce dell`esperienza maturata nei Paesi del Nord Europa dove da molti anni questa tecnica era stata utilizzata, in laghi comunque più piccoli, per la neutralizzazione di acque acidificate dalle deposizioni atmosferiche.

I PRIMI RISUTATI CONSEGUITI

La proposta di liming, che venne scelta come uno dei progetti italiani
nell`ambito dell`Anno Europeo dell`Ambiente venne finanziata nel corso del 1987. L`intervento iniziò nel bacino di Buccione, nel maggio 1989, e proseguì durante tutto l`anno, estendendosi gradualmente a nord, fino ad interessare l`intero bacino di Pettenasco. Per lo spandimento venne impiegato un natante con portata totale di 150 t.
Il carbonato stoccato in vasca, veniva trasferito con coclea ad una
betoniera, dove si realizzava la sospensione alla concentrazione di secco desiderata, pescando dal lago con una elettropompa il volume d`acqua necessario per la diluizione. La sospensione, così preparata, veniva inviata, di continuo, in vasca di miscelamento dove, dopo ulteriore correzione della sua concentrazione, veniva prelevata e dispersa sulla superficie del lago mediante una pompa e una lancia rotante. Con l`instaurarsi, nel mese di luglio, di una pronunciata e stabile stratificazione termica, si constatò che la sospensione di carbonato, immessa nel Lago d`Orta, presentava notevoli difficoltà a raggiungere le zone profonde ancora acide. Per tali ragioni la sospensione venne immessa per gravità al di sotto del salto termico, impiegando allo scopo un tubo verticale lungo14 m ed ancorato al natante.

Gli effetti più importanti sul chimismo del lago dopo l`immissione di 9.967 nt di CaCO3 grezzo possono essere così sinteticamente riassunti: neutralizzazione dello strato d`acqua compreso tra la superficie e i 45 m nella porzione del lago e direttamente interessata al liming. In tutte queste acque il pH medio iniziale è passato da 4,5 a valori compresi tra 6 a 7 unità. Drastica riduzione delle concentrazioni di Cu (rame) e Al (alluminio) nella massa di acqua neutralizzata. Consistente diminuzione del contenuto medio di azoto ammoniacale.
Per quanto riguarda i popolamenti algali ed animali si è osservato un
generale aumento della complessità strutturale delle diverse comunità, che ha visto il popolamento fitoplantonico arricchirsi di nuove entità tassonomiche.
A livello della fauna ittica, sono stati effettuati ripopolamenti
artificiali; si è notato un miglior successo riproduttivo del persico
(specie litorale) e il mantenimento del cavedano e dell`alborella che da oltre 50 anni non si rinveniva più nel lago.

Zoom - Lago d`Orta